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Coronavirus, il sindaco di Lucera si scusa con i cittadini: "Mia moglie è uscita per andare a pranzo dalla sorella"

Il primo cittadino da venerdì 4 aprile ha iniziato lo sciopero della fame e dorme in comune come forma di protesta contro il mancato potere di emettere ordinanze anticontagio, ma decide di chiedere pubblicamente scusa attraverso un post Facebook
"Mia moglie  si è messa in macchina ed è andata a pranzo dalla sorella. Ha sbagliato e me ne sono fatto carico io chiedendo scusa a tutti. Anche a mia moglie e mio figlio". Non sembra avere intenzione di tornare sui suoi passi Antonio Tutolo, sindaco di Lucera che da venerdì scorso, 4 aprile,  ha iniziato lo sciopero della fame e dorme in comune come forma di protesta contro il mancato potere di emettere ordinanze anticontagio, ma decide di chiedere pubblicamente scusa attraverso un lungo post su Facebook.

Pomo della discordia: il pranzo della domenica delle Palme che la moglie e il figlio del primo cittadino hanno trascorso a casa di un parente. "Ho chiesto scusa pubblicamente perché sentivo di doverlo fare - scrive Tutolo - Ma per una corretta rappresentazione voglio ricordare a tutti che il sottoscritto era in comune a digiunare. Non ero a nessun pranzo".



Poi Tutolo ribadisce il suo impegno nella lotta contro la diffusione del contagio tra i membri della  sua comunità e nel rispetto del DPCM "Io resto a casa".  "Ho lasciato a casa moglie e figlio perché ho ravvisato che la mia comunità aveva bisogno, a mio avviso, di un impegno straordinario. Se qualcuno ritiene di poter accettare le mie scuse ne sono felice - chiosa Tutolo - continuerò a lavorare a mille per difenderli".
 

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