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Incendio domato a Chernobyl ma c'è picco di radiazioni

In fumo più di 20 ettari di terreno forestale attorno alla centrale elettrica in disuso, 100 km a Nord della capitale. L'allarme nella zona vietata per l'esplosione del quarto reattore avvenuta nel 1986
Attorno a Chernobyl, nella zona soggetta a restrizioni tristemente nota per il peggior incidente nucleare mai successo al mondo, è stato registrato un picco di radiazioni dopo l'incendio scoppiato sabato. "Ci sono cattive notizie, le radiazioni sono al di sopra della norma", ha ammesso Yegor Firsov, capo del servizio di ispezione ambientale ucraino, postando la foto di un contatore Geiger con radiazioni 16 volte superiori alla norma.

Per domare il rogo scoppiato nella foresta limitrofa alla centrale Kiev ha mobilitato due aerei, un elicottero e un centinaio di vigili del fuoco. Il servizio anticendio locale ha aggiunto di aver riversato 50 tonnellate di acqua per spegnere le fiamme e che, già dalla mattina di domenica, "non c'erano più fuochi, ma solo alcuni focolai fumanti". Sono andati in fumo più di 20 ettari di terreno forestale situato intorno alla centrale elettrica in disuso, a circa 100 km a Nord della capitale.

Le radiazioni, secondo quanto riferito, erano tornate "entro limiti normali". Tuttavia, il servizio aveva detto sabato che l'aumento delle radiazioni aveva causato difficoltà alle operazioni anche se le persone che vivono nelle vicinanze non erano in pericolo.

Chernobyl ha causato l'inquinamento di una vasta fascia di territorio europeo quando il suo quarto reattore è esploso nell'aprile del 1986: da allora, gli altri tre reattori hanno continuato a produrre elettricità fino alla chiusura definitiva della centrale nel 2000. E nel 2016 è stata installata una gigantesca cupola protettiva sul quarto reattore. La zona in cui è vietato vivere circonda per 30 chilometri la sventurata centrale.

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